Tra il Majestic e Bologna un legame indissolubile
Destinazione
Ristorante I Carracci
Bologna, un centro storico e culturale antichissimo
Una città più antica di Roma stessa: l’antica Felsina etrusca è stata conquistata dai galli Boi e poi dai Romani. Bologna conobbe fasi alterne, nel 1000 fu libero Comune e poi, per secoli, passò sotto il dominio Papale. Città di cultura, è sede del primo ateneo d’Occidente, ed è ancora oggi un vivace centro universitario. I suoi simboli sono le torri, alcune delle quali ben visibili dalle finestre delle camere dell’hotel – nel periodo di massima fioritura ce n’erano oltre un centinaio – e i portici, i quali, realizzati a partire dal XIII secolo, sono oggi candidati a diventare patrimonio mondiale Unesco. Il centro storico è uno dei più estesi e meglio conservati al mondo: vale davvero la pena perdersi in questo dedalo medievale, tra i tetti rossi e i dettagli architettonici più vari.
Viaggio nel tempo e nella cultura bolognese al Majestic
Strada romana d’epoca Imperiale
Come la città stessa, anche l’edificio che ospita il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” ha conosciuto tante vite differenti. Qui passava una piccola arteria cittadina di Bononia: un tratto di strada romana d’epoca Imperiale, 189 a.c., recanti i solchi delle ruote dei carri, si può ancora ammirare al piano interrato. Completamente ristrutturato, questo spazio è stato trasformato in galleria per mostre ed esposizioni e restituito alla fruizione dei bolognesi.
Il palazzo nasce vari secoli dopo. Le dimore medievali degli Ariosti, che affiancavano l’antico Palazzo Fava – completamente ristrutturato e ridecorato nella seconda metà del ‘500 dai famosi Carracci – vengono abbattute per volontà del Cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV, che al loro posto costruisce ex novo un seminario: dopotutto siamo proprio davanti alla Cattedrale metropolitana di San Pietro.
Affresco "Ercole e Cerbero"
Nel XX secolo l’edificio integra alcune sale affrescate dell’adiacente Palazzo Fava utilizzandole come sale conferenza. Resta attualmente di proprietà dell’hotel il Camerino d’Europa, dove trovano posto sia le prime opere dei Carracci, che occupano una posizione di particolare importanza nella loro produzione, che l’affresco “Ercole e Cerbero” di Donato Creti, datato 1688. Altri affreschi, rappresentanti il Mito di Fetonte, decorano la volta del Ristorante I Carracci: gli storici dell’arte li attribuiscono a un allievo di Lorenzo Sabbatini, pittore bolognese seguace di Parmigianino e Vasari che lavorò anche a Firenze, per i Medici, e a Roma, in Vaticano.
Il palazzo scopre infine la sua vocazione alberghiera: il 15 febbraio 1912 apre il Grand Hotel Baglioni. L’edificio è ancora protagonista, due anni dopo: Filippo Tommaso Marinetti tiene proprio qui la sua celebre mostra-blitz, esponendo le opere di Giorgio Morandi, Severo Pozzati, Giacomo Vespignani, Osvaldo Licini, Mario Bacchelli. All’artista fondatore del Futurismo è intitolato il caffè Marinetti.
Nei decenni successivi l’hotel diventa la casa bolognese delle star hollywoodiane e di Cinecittà, oltre che di tutte le personalità importanti in visita in città, tra teste coronate, scrittori, artisti, politici, imprenditori e di cui tutt’ora si custodisce la traccia del loro passaggio nel prezioso “libro d’oro”. Più di un secolo di vita per un hotel nato nel cuore della vita culturale cittadina.