Ho sempre visto nel Grand Hotel Majestic «già Baglioni» uno dei simboli più immediati di Bologna senza alcuna soggezione rispetto a quelli più decantati, prime fra tutti le Due Torri. E questo perché il vecchio «Baglioni» non costituisce un’espressione cristallizzata della città, ma una delle sue incarnazioni più vive e ne riflette l’anima più schietta, la sua vocazione all’accoglienza, l’art de vivre, il gusto per il bello e per la qualità della vita. Ma non basta, perchè il mitico Baglioni ha rappresentato e rappresenta ancora il biglietto da visita di Bologna per migliaia di italiani e stranieri di passaggio per il capoluogo dell’Emilia Romagna nei quali lascia un ricordo indimenticabile dello stile di vita, dello spirito civile, dell’impegno sociale e dell’inossidabile tradizione culturale di una città che ha il vanto di ospitare la più antica fra tutte le università del mondo.
Valori che si ritrovano idealmente riassunti fra le mura del Grand Hotel Majestic «già Baglioni» di cui questo libro ripercorre le vicende nel centenario di fondazione. Vicende che si amalgamano con quelle stesse della storia di Bologna e che l’albergo può oggi ancora raccontare dopo essere scampato negli anni quaranta ai danni delle incursioni belliche. E, soprattutto, dopo essere sfuggito, alla fine degli anni settanta, al pericolo di uscire definitivamente di scena se si fosse verificata la progettata riconversione a usi abitativi e commerciali dell’antico edificio con un drastico frazionamento degli spazi interni. Se fin dall’inizio degli anni ottanta abbiamo creduto ostinatamente in una sua rinascita attraverso lunghi e pazienti lavori di restauro e di ricostituzione del patrimonio degli arredi, siamo oggi pienamente appagati nel constatare che questo monumento dell’ospitalità bolognese ha ripreso il posto che gli spetta non solo nel panorama alberghiero cittadino, ma anche in quello nazionale e internazionale.
Con questo motivo di sincero orgoglio auguro al glorioso «Baglioni» altri cento anni sulla cresta dell’onda.
MARIO BANDIERA
Cavaliere del lavoro
Di seguito sono riportati dei brevi estratti dal libro Cent'anni di eccellenze