Il Camerino d’Europa al Majestic di Bologna
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Ven, 19/03/2021 - 12:00
Camerino d’Europa con gli affreschi dei fratelli Carracci
Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” è come un libro, e sfogliandolo si scopre sempre qualche nuovo dettaglio. Tra le “pagine”, troviamo opere d’arte e testimonianze della storia della città, un patrimonio che si può conoscere partecipando a una delle visite guidate organizzate dall’hotel insieme a una importante e qualificata guida turistica bolognese. Oggi, con questo articolo, inauguriamo una piccola visita digitale al nostro Hotel-Museo: saliamo al piano nobile, alla scoperta del Camerino d’Europa, un capolavoro dei fratelli Carracci. Prepariamoci a viaggiare nel tempo.
Il cinquecento a Bologna: l’effervescenza culturale ed architettonica
Siamo nel pieno del lungo periodo di dominazione papale su Bologna, durato dal 1506 al 1796. Un’epoca segnata da grandi eventi storici, come l’incoronazione di Carlo V nella Basilica di San Petronio a Bologna per mano del Papa Clemente VII, nel 1530. Tra il 1562 ed il 1563 viene costruito il palazzo dell’Archiginnasio, sede dell’Università, mentre nel1566 viene ultimata la Fontana del Nettuno, di fronte a palazzo Re Enzo, il cuore delle attività economiche e sociali della città. In questo scenario si sviluppa la straordinaria carriera dei Carracci, che dal Manierismo hanno aperto la strada al Barocco. E in particolare al Barocco bolognese, che ha avuto particolare rilievo nella scena italiana con figure come Domenichino e Guercino. Saranno i Carracci a fondare una delle prime accademie d’arte, l’Accademia del Naturale, poi Accademia degli Incamminati, che promuoveva la riproduzione dal vero, tramandando il sapere al di fuori delle botteghe, e includendo materie come lettere, matematica, geometria e anatomia. Ma prima avranno l’occasione di mettersi in luce con varie opere.
Il Camerino d’Europa: il grande debutto dei Carracci
Al piano nobile dell’hotel si può ammirare, grazie a un recente restauro condotto dall’attuale proprietà, il Camerino d’Europa, con un ciclo di affreschi che racconta, per immagini, le storie di Giove ed Europa, tratte dal secondo libro delle Metamorfosi di Ovidio. Un’opera che precede di poco il ciclo di Giasone e Medea, degli stessi autori, ospitato a Palazzo Fava: bisogna considerare che l’attuale struttura del Majestic è connessa e fusa con quella del Palazzo, la cui entrata principale si trova oggi nell’adiacente via Manzoni.
Il Camerino d’Europa occupa un posto speciale nella storia dell’arte, essendo la prima commissione nota per i Carracci. In occasione delle sue nozze con Ginevra Orsi, il conte Filippo Fava affida ai fratelli Carracci, su consiglio del padre Antonio Carracci, l’abbellimento della sua dimora signorile. Un debutto importante per degli artisti di genio.
Entriamo nel Camerino, pronti a lasciarci avvolgere da un senso di meraviglia: qui prende quindi vita una storia narrata per immagini, sviluppata sulle quattro pareti, sotto un soffitto ligneo a cassettoni decorati e dorati. Al centro di ogni parete, c’è un riquadro che racconta un episodio delle storie di Europa: Giove tramutato in toro che si fa avvicinare da Europa, Giove che si fa condurre da Europa, Europa che sale sul dorso del toro e infine il Ratto di Europa. Coppie di satiri raffigurati come statue, motivi a grottesca e finte statue in bronzo dorato completano la decorazione. Questa tecnica riprende uno stile nato a Roma nella cerchia di Raffaello, e sviluppatosi a Bologna. La precocità del genio dei Carracci, evidente anche ad inizio carriera, si coglie osservando l’opera sia da vicino che da lontano, prestando attenzione al loro tocco così peculiare. Ed è inevitabile concordare con la citazione in francese attribuita a Leonardo da Vinci, riportata sullo specchio antico presente in sala: “Les détails sont la perfection et la perfection n’est pas un détail!”