Paul McCartney al Majestic, ed è subito “beatlemania”
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Ven, 26/11/2021 - 10:00
Il cantante paul mccartney in un momento con le sue fan durante il suo soggiorno in hotel
Dagli inizi del Novecento il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” è la casa di tutte le grandi star che passano da Bologna. Come unico 5 stelle Luxury cittadino, l’hotel ha visto ogni sorta di celebrità italiana e internazionale oltrepassare la soglia, da Filippo Tommaso Marinetti ad Ava Gardner e Frank Sinatra, da Sean Connery a Woody Allen, da Maria Callas a Lady Diana. Molti anche i cantanti rock e pop, come Bob Dylan, Miriam Makeba, Milva, Patty Smith, Anastacia, Sting, Elton John…e naturalmente Paul McCartney, che a decenni dalla fine dell’esperienza con i Beatles è ancora uno dei “4 ragazzi di Liverpool”, indimenticato autore di canzoni senza tempo, con 60 dischi d'oro e 100 milioni di singoli venduti.
Paul McCartney, 60 anni di carriera e successi
È insieme a John Lennon, George Harrison e Ringo Starr, che Paul McCartney è diventato, giovanissimo, una leggenda del rock. Il musicista, nato a Liverpool nel 1942, ha scritto – firmati sempre in tandem con Lennon – successi planetari come "Yesterday", "Let it Be", “Eleanor Rigby”, “Penny Lane”, “Hey Jude” – raggiungendo le vette delle classifiche. Dopo avere lasciato i Beatles prosegue da solista, con successi come "Tug of War" del 1982 e "Pipes of Peace" del 1983. Anche nel nuovo millennio, dopo una lunga pausa, pubblica nuovi album tra cover e pezzi inediti, come “Cut Me Some Slack”, con cui ha vinto un Grammy Award per la "miglior canzone rock" nel 2014.
McCartney al Majestic: ritratto di un vero charmeur
Esattamente 10 anni fa, il 26 novembre 2011, Paul McCartney si è esibito per la prima volta a Bologna, tappa del suo On the run tour 2011.
Il musicista atterrò a Bologna il giorno prima con un volo privato da Londra e solo un’ora dopo era già a Casalecchio di Reno presso l’Unipol Arena, per le prove del concerto. Arrivato al Majestic scortato da una decina di guardie del corpo si è ritrovato assediato dai fan e dai fotografi, una situazione che si è protratta per tutto il suo soggiorno. Entrato nella hall, ha deciso di improvvisare il vecchio successo di Fred Buscaglione “buonasera signorina buonasera...” incantando così le signore presenti. McCartney si è rivelato esattamente come appare: una persona gentile, premurosa e nonostante un considerevole entourage di sicurezza, indispensabile per una star del suo calibro, ha trovato il tempo di scherzare amabilmente con i suoi tanti fans accorsi davanti all’ingresso del 5 stelle Lusso. Ammiratori di ogni fascia generazionale, a dimostrazione del fatto che la buona musica non conosce tempo. Il giorno del concerto, riuscì anche ad eludere i fan per un salutare giro mattutino in bicicletta ai Giardini Margherita, rilassandosi in vista del concerto.
Quella sera, per quasi tre ore quattordicimila persone cantarono con lui i suoi più grandi successi, fino al saluto finale, con il messaggio contenuto nell’ultima canzone in scaletta, direttamente dal beatlesiano album Abbey Road: “And in the end, The love you take is equal to the love you make”. Sipario.