Ma quando la città venne rinnovata nell’età dell’imperatore Augusto e anche oltre, al tempo di Nerone, le nuove strutture in pietra resero evidente che in quell’isolato confinante con il cardine massimo della città rivolto al nord, l’attuale via Indipendenza, e con il primo decumano a nord della via Emilia-via Ugo Bassi si trovavano edifici di grande valenza culturale, politica ed economica. Lungo le strade rinnovate con una robusta selciatura di blocchi di trachite dei Colli Euganei vennero eretti imponenti edifici di uso pubblico: a ovest di via Porta di Castello, un grande tempio gemello di quello ritrovato sotto palazzo Fava nell’area del capitolium della città; sotto al Museo Medievale, a palazzo Fava e all’Hotel Baglioni un edificio commerciale per generi alimentari, il macellum. Un’area sacra e un’area commerciale, separate da uno spazio aperto per le contrattazioni, ma unite da un portico che dava monumentalità al collegamento fra le due strutture pubbliche; qualche taberna privata completava questo vero e proprio centro commerciale integrato dell’Antichità.
Attorno a questi edifici correvano imponenti ed efficienti strade lastricate, che delimitavano gli isolati regolari del centro urbano, collocandosi una sotto l’attuale via Indipendenza e l’altra sotto agli edifici prospicienti via Manzoni, ma non in stretta corrispondenza con questa strada. Infatti si può notare che, forse per effetto della presenza della rocca imperiale, di cui parleremo, la viabilità medievale si spostò lentamente verso nord e i nuovi edifici coprirono per alcuni metri il basolato stradale, restringendolo notevolmente.
In primo piano le torri medievali appartenute alle famiglie Ariosti e Carbonesi, che sorgevano di fronte alla cattedrale di San Pietro, i cui resti sono inglobati nell’attuale palazzo del Grand Hotel Majestic «già Baglioni», incisione del XVIII secolo.