Tesori nascosti | Grand Hotel Majestic - Hotel 5 stelle Lusso
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Tesori nascosti

Tesori nascosti e tesori scomparsi: strade e templi romani, palazzi patrizi e torri gentilizie

di Paola Foschi
A passeggio con i Romani

Per tracciare la storia di un tratto di città così significativo come quello che ospita l’Hotel Baglioni bisogna risalire alle origini di tutta la città, alla colonia che i Romani fondarono più di 2.000 anni fa nello strategico margine dei colli che al centro della Pianura Padana si affaccia sui territori pianeggianti verso il Po. Certo sappiamo che le strutture edilizie della città di Bononia nel periodo precedente alla nascita di Cristo e all’avvento della forma di governo imperiale erano strutture modeste, in legno e laterizio più che in pietra. Ma proprio in questo isolato delimitato da quella che oggi è via Indipendenza, presso via Porta di Castello e sul retro del palazzo Ghisilardi Fava, si trovava un tempio formato da strutture imponenti, un alto podio, una struttura interna a tre celle, una fronte colonnata rivolta verso l’attuale via Ugo Bassi (il decumano massimo); di questo tempio, al cui fianco lungo via Manzoni si apriva un colonnato coperto, non è rimasto molto perché doveva avere strutture di legno e decorazioni in terracotta.

Ma quando la città venne rinnovata nell’età dell’imperatore Augusto e anche oltre, al tempo di Nerone, le nuove strutture in pietra resero evidente che in quell’isolato confinante con il cardine massimo della città rivolto al nord, l’attuale via Indipendenza, e con il primo decumano a nord della via Emilia-via Ugo Bassi si trovavano edifici di grande valenza culturale, politica ed economica. Lungo le strade rinnovate con una robusta selciatura di blocchi di trachite dei Colli Euganei vennero eretti imponenti edifici di uso pubblico: a ovest di via Porta di Castello, un grande tempio gemello di quello ritrovato sotto palazzo Fava nell’area del capitolium della città; sotto al Museo Medievale, a palazzo Fava e all’Hotel Baglioni un edificio commerciale per generi alimentari, il macellum. Un’area sacra e un’area commerciale, separate da uno spazio aperto per le contrattazioni, ma unite da un portico che dava monumentalità al collegamento fra le due strutture pubbliche; qualche taberna privata completava questo vero e proprio centro commerciale integrato dell’Antichità.

Attorno a questi edifici correvano imponenti ed efficienti strade lastricate, che delimitavano gli isolati regolari del centro urbano, collocandosi una sotto l’attuale via Indipendenza e l’altra sotto agli edifici prospicienti via Manzoni, ma non in stretta corrispondenza con questa strada. Infatti si può notare che, forse per effetto della presenza della rocca imperiale, di cui parleremo, la viabilità medievale si spostò lentamente verso nord e i nuovi edifici coprirono per alcuni metri il basolato stradale, restringendolo notevolmente.

In primo piano le torri medievali appartenute alle famiglie Ariosti e Carbonesi, che sorgevano di fronte alla cattedrale di San Pietro, i cui resti sono inglobati nell’attuale palazzo del Grand Hotel Majestic «già Baglioni», incisione del XVIII secolo.

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