Alcune opere della scultrice Paola Crema sono esposte al Grand Hotel Majestic "già Baglioni"
«Paola Crema non manipola quella rassicurante e comune memoria storica che di fronte a ogni sua testimonianza ci fa ammettere: “È questo che io sono”. Si spinge oltre, dentro una no man’s land richiaosa, ignota a noi come a lei stessa, di sicuro priva di garanzie esegetiche, a sfida, se ancora ci sono, delle consuentudini dell’arte e di suoi termini di riferimento. La visione di Paola Crema si manifesta inamma anticlassica tanto per istinto che per abuso intellettuale. Questo è il punto. L’artista mette in scena un’allegorai di radici sconosciute. Sono mitologie “altre”, apolidi e orfane, in perpetuo transito tra avventurosi richiami dell’Es, della memoria e del sogno, quasi a rivelazione e insieme a negazione della loro stessa credibilità. Mitologie che con la “nostra” posso comunque condividere la citazione di Sallustio secondo cui abbiamo a che fare con “cose che non furono mai ma saranno per sempre”.1 Come dire che il percorso creativo di Paola crema resta insomma ugualmente mitopoietico.»
1 K.Kerény, Gli dei e gli eroi della Grecia, Garzanti Argomenti, Milano, 1963, p.18
da “Antico Assoluto – Paola Crema” a cura di Giuliano Serafini
catalogo della omonima mostra di #FienilArte - Social Art Gallery
Frammento dorato, 2014 - bronzo / bronze - 53 x 50 x 13 cm Courtesy Paola Crema
Tigre - ibrido, 2014 - bronzo / bronze - 48 x 22 x 22 cm Courtesy Paola Crema
Cervo - ibrido, 2014 - bronzo / bronze - 60 x 18 x 18 cm Courtesy Paola Crema
Glaronissa, 2005 - bronzo / bronze - 28 x 16 x 30 cm Courtesy Paola Crema
Thirassià, 2003 - bronzo / bronze - 48 x 48 x 30 cm Courtesy Paola Crema
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FienilArte – Social Art Gallery | Pietrasanta
#FienilArte – Social Art Gallery nasce come associazione culturale nel 2011, e deve il suo nome ad un articolo pubblicato dalla rivista AD sulla dimora artistica di Camaiore del chirurgo ortopedico Augusto Palermo, collezionista ed appassionato d’arte. La casa viene descritta nell’articolo del prestigioso come “Fienile dell’Arte”, poiché coniuga un’estetica deliziosamente rurale alla presenza di numerose opere di arte barocca e contemporanea. Palermo “scopre” l’arte contemporanea quando entra in contatto con il milieu culturale di Pietrasanta, straordinario borgo toscano ricco di storia e fermento artistico.
#FienilArte, in questa sua prima veste di mentoring, inizia in maniera estremamente ambiziosa. L’artista cromatico Luca brandi è prentato in una mostra nel Palazzo Rosso di Genevo, ed è con l’albanese Helidon Xhixha che l’associazione esordisce nel territorio della “Piccola Atene”. Mostre seuccessive sono quelle di Paolo de Cuarto, allievo di Mimmo Rotella, e Anna Paola Pizzocaro, assistente di David Lachapelle. Nel 2013 #FienilArte è partner del Lucca Contemporary Center of Art nelle mostre di Ligabue ed Henrie Cartier Bresson, ai quali con coraggio ed entusiasmo affianca rispettivamente il pittore naïf Cesare Marchesini, con la mostra ‘Il Teatro della Natura” e Giovanni Ricci Novara con la sua opera fotografica ‘Il Tempo Grande Scultore’. Nle 2014 #FienilArte torna a casa, iniziando una serie di appuntamenti nella dimora artistica di Camaiore: è in questo lasso di tempo che l’abitazione di Palermo si rende epicentro culturale e vero e proprio punto di incontro per artisti e collezionisti, addetti ai lavori o semplicemente appassionati. Igor Mitoraj, Kan Yasuda, Javier Marin e molti altri volti noti del panorama artistico internazionale frequentano il salotto culturale di Camaiore, dove viene, sempre nel 2014, allestito un happening dedicato allo scultore monumentale Alfredo Sasso – ‘La dimora dell’Essere’. Il 2015 è l’anno in cui #FienilArte decide di affacciarsi in maniera ancora più decisa sul mondo dei collezionisti. Smessi i panni di associazione culturale, #FienilArte è pronta ad implementare la dimora artistica di Camaiore con una galleria fisica nel cuore di Pietrasanta, a pochi metri dal Duomo.
#FienilArte diventa la prima Social Art Gallery in Italia e la sua mission è ambiziosa: riportare l’artista al centro della galleria, raccontare la sua vita, il suo lavoro, i suoi luoghi dell’anima, il suo pensiero. La galleria si occupa non solo della mera vendita, ma anche dell’elaborazione delle biografie degli artisti, tramite piccoli saggi e documentari video. Le narrazioni prodotte in questo modo sono in ultima istanza veicolate attraverso i social networks, gli strumenti divulgativi più potenti ed attuali: da qui il nome Social Art Gallery. L’artista e le sue opere potranno essere fruite interattivamente, tramite le piattaforme social più importanti e un sito continuamente aggiornato. Attraverso Instagram sarà possibile mantenere un contatto visivo costante con la galleria, mentre a Pinterest e Tumblr saranno delegati gli aspetti più descrittivi della mostre i corso. Facebook saraà il social più ludico ed immediato, con una feed riassuntiva delle altre piattaforme; infine, Twitter sarà lo strumento con il quale interagire nella maniera più diretta possibile con la galleria, attraverso l’hashtag, che abbiamo inserito simbolicamente anche all’ingresso del nostro logo.
La nostra mission è quella di donarvi un’esperienza artistica totalizzante.