L’idea nasce dal desiderio di rendere omaggio a un’intuizione di Cesare Zavattini (1902 – 1989) – intellettuale, scrittore e pittore tra i più originali sulla scena italiana del dopoguerra – il quale, spinto dal desiderio di riunire nello spazio del suo appartamento romano una grande collezione d’arte contemporanea, dal 1941 iniziò a chiedere agli artisti di realizzare appositamente per lui opere di piccolissimo formato, indicando nell’ 8×10 cm. la misura “minima e massima”, perché fossero capaci di esprimere pienamente il valore dei loro autori. Si trattava di una sfida concettuale agli artisti affermati e emergenti più interessanti, un gioco da estimatore, da cui però nasceva un modello innovativo di collezionismo, democratico e replicabile, perché fondato sull’idea che tutti possono costruire una raccolta di vasto respiro, anche in spazi contenuti.
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