La Fabbrica del Duce è un libro di storia assai poco convenzionale. L’autore ha ripercorso un cammino inverso a quello abituale, passando dalla sintesi all’analisi dei fatti quotidiani. La storia del fascismo corre parallela prima alla biografia di Benito Mussolini, poi a quella del Duce e si arresta quando il mito è crollato e, all’improvviso, la “fabbrica” del consenso ha smesso di produrre idee per ingigantire la figura del dittatore e il Minculpop non ha più l’energia di protestare con gli organi di informazione che danno sempre meno risalto alla gran quantità di veline che piovono nelle redazioni.